Le tariffe
La tariffa per il servizio elettrico
Il mercato elettrico è articolato nei seguenti segmenti: il “mercato libero”, nel quale il cliente sceglie direttamente l’operatore da cui ricevere il rapporto di fornitura; il “servizio di maggior tutela”, entro il quale il cliente riceve il servizio alle condizioni contrattuali e tariffarie 68 stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) – l’organismo nazionale di regolazione del settore – ed il residuale “servizio di salvaguardia”.
I costi presenti nella bolletta dell’energia coprono quattro voci di spesa: materia energia, composta da una quota fissa e una quota energia, con prezzo differenziato per fasce orarie per le utenze con contatore elettronico; trasporto e gestione contatore, composta da una quota fissa, una quota potenza e una quota energia, che si riferiscono alle attività per la consegna dell’energia ai clienti finali, oneri di sistema, che coprono costi per attività d’interesse generale del sistema elettrico e vengono sostenuti da tutti i clienti finali, e le imposte (imposta di consumo e IVA).
Il servizio di maggior tutela, pur registrando costanti decrementi a favore del mercato libero, continua a rappresentare il segmento più popolato dalla clientela italiana (domestica e non domestica), con un tasso di adesione del 58,1% (era del 62,6% l’anno precedente). Osservando, invece, i volumi di energia venduti, il rapporto si inverte e i clienti del mercato libero consumano il 78,8% dell’energia complessivamente venduta al mercato finale (il 77,6% l’anno precedente) 69.
Per un consumo “standard” sul mercato tutelato – pari a 2.700 kWh/anno, con potenza 3 kW – la spesa annua complessiva per l’elettricità, nel 2018, è stata di circa 548 euro (20,3 cent€/kWh), in crescita rispetto all’anno precedente (quando era stata di 19,2 cent€/kWh, pari a circa 518,4 euro annui). Il prezzo finale risente sostanzialmente dell’aumento della componente energia; è da osservare, inoltre, un andamento ondivago degli oneri di sistema, con una variazione accentuata nel primo semestre poi riassorbita nella seconda metà dell’anno, mentre restano stabili i costi relativi al trasporto e gestione contatore.
[68] Le tariffe vengono determinate da ARERA e aggiornate ogni trimestre, in base ai costi che l’Acquirente Unico (AU) sostiene, minimizzando i costi e i rischi connessi alle diverse modalità di approvvigionamento, per coprire il fabbisogno della clientela a maggior tutela sui mercati all’ingrosso dell’energia elettrica.
[69] In base al numero dei punti di prelievo serviti e dei volumi venduti nel 2017 (ARERA, Relazione annuale 2018).
Grafico n. 22 – ANDAMENTO DEL PREZZO DELL’ENERGIA ELETTRICA PER UN CONSUMATORE DOMESTICO TIPO (cent €/kWh) (2017-2018)
La tariffa per il servizio idrico
Con la delibera 664/2015, l’ARERA ha disciplinato, per il periodo 2016-2019, il quadro di regole eque, certe e trasparenti, inerenti la tariffa nel comparto idrico.
La metodologia tariffaria, basata su schemi regolatori, intende garantire una gestione efficiente e in equilibrio economico-finanziario, che incentivi i piani di investimento per il miglioramento del servizio, alla luce dei principi full cost recovery (copertura integrale dei costi industriali e ambientali del servizio) e “chi inquina paga”.
Con la Delibera 918/17 emanata a fine dicembre 2017, l’Autorità è intervenuta a modificare ed integrare la Delibera 664/15, disciplinando i criteri di aggiornamento per il biennio 2018-2019, riguardo le componenti di costo ammesse a riconoscimento tariffario. Con tale provvedimento è stata prevista, a partire dal 2018, la possibilità di richiedere con istanza motivata il riconoscimento di una componente aggiuntiva (OpexQT) riconducibile all’adeguamento agli standard di qualità tecnica di cui alla delibera 917/2017.
Tabella n. 31 – TARIFFE IDRICHE MEDIE APPLICATE (2018)
Società | €/mc |
LAZIO/CAMPANIA | |
Acea Ato 2 SpA | 1,57 |
Acea Ato 5 SpA | 2,31 |
Gesesa SpA | 1,65 |