L’analisi del contesto e il modello di business

ANALISI DEL CONTESTO

Acea monitora lo scenario di riferimento – interno ed esterno – intercettando ed analizzando i fattori che assumono rilievo per il business e possono influire sul perseguimento degli obiettivi strategici.

In particolare, gli ambiti competitivi e di mercato, di sostenibilità d’impresa, normativi, regolatori, tecnologici e ambientali rappresentano aspetti distinti ma correlati di un quadro complessivo, che delinea il contesto entro il quale comprendere la gestione e l’indirizzo prospettico dell’organizzazione. A questi si aggiunge il contesto interno al Gruppo – in termini di impatti energetici e ambientali, sviluppo del capitale umano, tutela della salute e sicurezza dei lavoratori – e di gestione della catena di fornitura

IL MERCATO ENERGETICO ED I CONCORRENTI

Il Gruppo Acea è verticalmente integrato nella filiera dell’energia elettrica, tramite Società indipendenti che rispondono all’obbligo di garantire neutralità nella gestione delle infrastrutture essenziali per lo sviluppo di un libero mercato energetico, impedire discriminazioni nell’accesso ad informazioni commercialmente sensibili ed evitare sussidi incrociati tra i vari segmenti della filiera.
Nel comparto Vendita, l’aspetto prospettico di maggior rilievo sarà il completamento della liberalizzazione della vendita al dettaglio, con la prevista abolizione, nel 2020, del regime in maggior tutela. Si attende un incremento di competitività tra gli operatori e la conseguente ricerca di elementi distintivi a valore aggiunto, da perseguire tramite investimenti in innovazione tecnologica e digitalizzazione a servizio del cliente.

Anche per lo sviluppo del comparto Reti-distribuzione di energia ed illuminazione pubblica, si configura un ruolo rilevante dell’innovazione tecnologica: a favore di un ulteriore progresso nell’automazione e nell’efficientamento dei processi e per applicazioni in ambito smart metering, smart grid e in ottica smart city. In quest’ultimo ambito, si può prevedere lo sviluppo di nuove sinergie con altri operatori e la creazione di opportunità di business (come già intervenuto per la banda ultralarga). Per l’illuminazione pubblica, oltre alle evoluzioni in prospettiva smart city, opportunità per gli operatori con un know how specifico consolidato risiedono altresì in un incremento della domanda da parte dei territori ancora sprovvisti di applicazione di illuminotecnica di ultima generazione a risparmio energetico (LED).

IL SISTEMA IDRICO INTEGRATO

Nel settore Idrico, i principali driver evolutivi sono indicati dal progressivo avanzamento della regolazione da parte dell’ARERA che premia l’efficienza degli operatori. In analogia al settore elettrico, infatti, l’Autorità nazionale ha deliberato a dicembre 2017 la nuova regolazione della qualità tecnica del servizio idrico integrato, con un meccanismo di premialità/penalità legato al rispetto di standard di prestazione (livelli di servizio), nonché un sistema di indennizzi automatici ai clienti che si aggiunge a quanto già definito relativamente alla qualità contrattuale. Si delineano, pertanto, per i gestori del servizio, opportunità di sviluppo strettamente collegate alla capacità di adottare sistemi tecnologici evoluti, modelli informativi e organizzativi ad alta efficienza, standardizzati e replicabili, in grado di incidere sensibilmente sul miglioramento delle performance.

IL MERCATO DEL WASTE MANAGEMENT

Il contesto di mercato in ambito Waste Management, data l’attuale situazione di produzione, smaltimento e capacità di trattamento dei rifiuti nelle aree di tradizionale operatività del Gruppo Acea e in quelle limitrofe, evidenzia una “domanda potenziale” (smaltimento, termovalorizzazione, compostaggio e biogas, trattamento fanghi e rifiuti liquidi) elevata. Questa è favorita da un quadro regolatorio nazionale, che prevede forme incentivanti, e dal supporto normativo delle direttive europee in tema di recupero di materia e di energia, oltre che dall’implementazione delle indicazioni politiche dell’Unione Europea sull’economia circolare (closing the loop).
Si evidenziano, pertanto, opportunità di sviluppo del settore, agevolate anche dalla disponibilità di nuove tecnologie (ad esempio nel compostaggio) e da possibili forme di integrazione industriali con altri operatori.

Infine, l’ampliamento delle potenzialità di smaltimento/recupero dei fanghi da depurazione – nell’ambito dei servizi ambientali a valore aggiunto (trattamento fanghi, compost) – potrebbe portare al completamento dell’integrazione con il business Idrico, in vista di una completa gestione in house dell’intera filiera.

GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI

Nel 2018, la Borsa Italiana ha registrato un andamento negativo (FTSE Italia Mid Cap -19,6%; FTSE MIB -16,2%) “sottoperformando” i principali listini europei, ad eccezione di quello di Francoforte.
I mercati azionari internazionali sono stati influenzati, tra l’altro, dalla “guerra commerciale” che ha coinvolto le principali economie mondiali.

Si evidenzia che, nel corso del 2018, è emerso un trend di crescita delle iniziative poste in essere dagli investitori istituzionali per promuovere comportamenti sostenibili e responsabili nel medio-lungo termine.

In particolare, si è registrato un maggiore impegno nell’integrazione di fattori ESG (Environmental, Social and Governance) nel processo di investimento. Si è assistito ad una più intensa partecipazione alle Assemblee societarie e a più approfonditi confronti con le aziende finalizzati ad identificare progetti e forme di collaborazione sui temi della sostenibilità.

Quanto sopra descritto rappresenta il cosiddetto engagement considerato una delle forme più avanzate e concrete di investimento responsabile.

Il CEO di BlackRock – uno dei più importanti fondi di investimento al mondo – nella lettera annuale di engagement, evidenzia che «utili e scopo non sono affatto in contraddizione, anzi risultano indissolubilmente legati tra loro. Gli utili sono essenziali, se una società deve servire efficacemente tutti i suoi portatori d'interesse nel tempo – non solo gli azionisti, ma anche i dipendenti, i clienti e la comunità. Lo scopo guida la cultura, crea un quadro di riferimento per un processo decisionale coerente e contribuisce, in ultima analisi, a sostenere i rendimenti finanziari a lungo termine per gli azionisti della vostra società».

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

In ambito sostenibilità, i segnali che provengono dal contesto istituzionale, nazionale e internazionale indicano la crescente importanza di una logica multidimensionale – capace di evidenziare l’interconnessione degli aspetti sociali, ambientali, economici – con cui interpretare, valutare e guidare gli indirizzi globali in una prospettiva di integrazione dei sistemi normativi, relazionali, fisici e produttivi.

In quest’ottica si pone, ad esempio, il Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (COSO), organizzazione di riferimento mondiale per i modelli di gestione dei rischi aziendali (ERM), che, in collaborazione con il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), ha rilasciato la prima Guida per applicare la metodologia ERM ai rischi correlati ai fattori sociali, ambientali e di governance.
Nel 2018 i rischi legati all’ambiente si confermano la principale preoccupazione mondiale sia in termini di impatto che di probabilità, cui si aggiungono, in ragione della velocità dello sviluppo tecnologico in corso, rischi in termini di cybersecurity e privacy. Tali aspetti vengono ulteriormente problematizzati nelle interconnessioni con potenziali rischi sociali e geopolitici (Global Risk Report).

Gli impegni assunti in sede internazionale ONU con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030), poi ratificati a livello di Stati nazionali, rappresentano la cornice di riferimento per la transizione verso modelli di vita sostenibili, in relazione ai quali importanti istituzioni sviluppano le analisi e definiscono i propri indirizzi. Così ad esempio ha fatto l’Autorità Internazionale per l’Energia nel proprio World Energy Outlook, combinando analisi e valutazioni sulla base di proiezioni dei consumi, generate da dinamiche demografiche e produttive, trend tecnologico-innovativi e determinanti ambientali.

Di rilievo anche, nell’anno in esame, l’assegnazione dei premi Nobel per l’economia a William Nordhaus e Paul Romer. Un premio Nobel alla sostenibilità, considerando la motivazione della Royal Academy per la scelta dei due scienziati americani, che hanno sviluppato studi sull’integrazione tra cambiamenti climatici, innovazione tecnologica e analisi macroeconomica, dedicandosi così ad «alcune delle sfide fondamentali e più urgenti del nostro tempo: combinare la crescita sostenibile a lungo termine dell'economia globale con il benessere della popolazione del pianeta».

L’Unione Europea ha presentato due importanti impegni strategici. Il primo definisce una tabella di marcia per rafforzare il ruolo della finanza nella realizzazione di un’economia che consegua obiettivi ambientali e sociali, il secondo rappresenta la nuova strategia climatica di lungo periodo dell’Unione, con lo scopo di fare del continente europeo la prima grande economia mondiale ad impatto climatico zero entro il 2050.

Nello scenario della Quarta rivoluzione industriale, come evidenziato da una recente ricerca del World Economic Forum, le città avranno un ruolo determinante nel triangolare in maniera sostenibile l’ambiente, i sistemi produttivi, gli sviluppi tecnologici e le dinamiche sociali e demografiche. I contesti urbani cresceranno, diventando agili e resilienti e basando la loro evoluzione su big data e analitycs, sistemi informativi e gestionali interoperabili.

I servizi pubblici locali rappresentano la principale infrastruttura delle prossime smart city e il ruolo delle Utility sarà determinante per gestire l’efficienza e il risparmio idrico ed energetico, l’economia circolare, la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni climalteranti. Da ultimo, è da citare la modifica, apportata con la Legge di Bilancio dello Stato 2019, al D. Lgs. 254/2016, normativa che ha introdotto nell’ordinamento nazionale la rendicontazione obbligatoria non finanziaria per le imprese, prevedendo l’obbligo di rendicontazione sulle modalità di gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance sostenibile (ESG).

GLI IMPATTI AMBIENTALI ENERGETICI

L’ambiente naturale è lo scenario entro cui si sviluppano le attività del Gruppo e come tale viene preservato, con un uso responsabile ed efficiente delle risorse, la tutela delle sorgenti, la salvaguardia delle aree naturali dove insistono impianti e reti di servizio, la mitigazione degli impatti fisici e delle esternalità generate sul contesto ecologico dai processi operativi.

Si pensi, ad esempio, alla generazione energetica, dove sono costanti le iniziative di repowering per ammodernare gli impianti anche perseguendo minori impatti ambientali in termini di emissioni, o al servizio idrico integrato, dove la gestione responsabile di Acea della risorsa nasce dalla fase di approvvigionamento, per metterla a disposizione delle persone, e si conclude con l’impegno della restituzione dei reflui al corpo ricettore nelle migliori condizioni possibili.
Non può essere trascurato, infine, il settore dei servizi ambientali collegati alla gestione dei rifiuti dove l’impegno verso l’ecosistema riguarda sia i processi operativi, basti pensare alle efficienze ambientali portate dal progetto innovativo dei nastri Ecobelt® WA nella centrale di termovalorizzazione di San Vittore del Lazio, sia la trasformazione degli scarti in ottica di economia circolare, come avviene per il trattamento dei fanghi da depurazione idrica.

In coerenza con la volontà di operare rispettando e tutelando l’ambiente naturale ospitante, Acea ha già messo in atto una serie di iniziative volte a gestire al meglio gli aspetti delle attività che generano impatti ambientali, in senso lato, ed energetici in modo specifico, anche grazie all’impiego di impianti e tecnologie avanzate.

  • sistemi di gestione: la diffusa adozione di sistemi di gestione ambientali ed energetici è un riscontro concreto dell’importanza delle dinamiche ambientali per Acea e uno strumento manageriale per il miglioramento continuo delle performance.
  • mobility management: un punto di attenzione agli impatti ambientali delle attività aziendali riguarda quelli prodotti dagli spostamenti dei propri dipendenti. In tale ambito, il Gruppo Acea ha intrapreso iniziative per ridurre il numero degli spostamenti ed incentivare le modalità di trasporto meno inquinanti.
  • carbon disclosure project (CDP): Acea rende pubbliche le proprie iniziative, comunicandole, da più di dieci anni, all’organizzazione internazionale CDP, che produce vari Report annuali on-line, volti ad informare analisti e finanziatori sul livello raggiunto dalle imprese nel gestire i rischi e le opportunità legate al tema del cambiamento climatico.
  • acquisti verdi: Acea si è data l’obiettivo di sviluppare sempre più il Green Procurement per le categorie merceologiche di competenza comprese nel PAN (Piano d’azione nazionale per gli acquisti verdi).
  • comportamento ambientale della catena di fornitura: Acea si impegna a valutare annualmente i fornitori in merito alle prestazioni ambientali dei prodotti/servizi forniti e ad informare/formare appaltatori e subappaltatori in tema di ambiente.

Acea ha inserito il tema delle azioni di contrasto al cambiamento climatico nel Piano di Sostenibilità 2018-2022, che includono sia azioni di mitigazione sia di adattamento e monitora la materia e le sue evoluzioni comunitarie ed internazionali (le COP – Conference of the parties e la legislazione europea). Le questioni ambientali correlate alla molteplicità dei servizi erogati dal Gruppo sono ricomprese nel Modello di Organizzazione e di Gestione ex D. Lgs. n. 231/01.

LA LEGISLAZIONE NEI MERCATI DI RIFERIMENTO, A LIVELLO LOCALE, NAZIONALE E SOVRA-NAZIONALE

Il contesto normativo di riferimento per Acea è ampio ed articolato in funzione della specificità dei business gestiti – idrico, energetico e ambientale – e della varietà degli ambiti su cui intervengono le discipline normative e regolatorie che incidono sull’operatività aziendale, dai profili amministrativi autorizzativi a quelli di tutela del mercato e della concorrenza. A tali aspetti si aggiunge la peculiarità della natura di società quotata, con i relativi impatti normativi, ad esempio in termini di disciplina delle comunicazioni al mercato. Lo scenario normativo, pertanto, viene analizzato in ottica multidisciplinare, effettuando una ricognizione circolare ed un’analisi interpretativa continua, al fine di segnalare sviluppi di particolare rilevanza, individuando e valutando rischi e opportunità su strategia e gestione operativa.

Tra i temi di rilievo si conferma il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, che ha trasformato radicalmente le regole e i sistemi di funzionamento della contrattualistica pubblica. Tale Codice è stato oggetto di un intervento correttivo mediante il D. Lgs. n. 56/2017 ed attualmente è in esame un ulteriore intervento di riforma. Tra gli articoli che saranno oggetto di modifica si segnalano: art. 31 “Ruolo e funzioni del responsabile del procedimento negli appalti e nelle concessioni”; art. 80 “Motivi di esclusione”; art 105 “Subappalto” e art. 177 “Affidamenti dei concessionari”.

Sempre più rilevante è poi l’applicazione normativa tesa a tutelare gli interessi dei consumatori, in particolare, e nel rapporto con gli operatori commerciali e sotto il profilo della privacy. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, nel 2018 sono entrati in vigore il Regolamento UE 2016/679, in materia di protezione dei dati personali ed il D. Lgs. n. 101/2018, contenente le disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale a quelle previste nel suddetto regolamento.

La natura industriale dei servizi gestiti, inoltre, rende significativa l’attenzione da porre sui profili normativi amministrativi collegati sia ai procedimenti autorizzativi per la costruzione, il rinnovo e la gestione degli impianti, con evidenti ricadute sulla capacità di garantire la continuità operativa dei business gestiti, sia ai riconoscimenti dei regimi incentivanti degli impianti energetici (titoli efficienza energetica, ex certificati verdi, altri incentivi riconosciuti dal sistema normativo). Al riguardo si segnala il DM 10/05/2018, concernente, tra l’altro, la determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica ed il gas per gli anni dal 2017 al 2020, emanato per far fronte alla profonda crisi in cui versa il mercato dei TEE, a causa del significativo squilibrio tra domanda e offerta. Per quanto attiene la normativa ambientale, si segnala il D. L. 109/2018 (c.d. “Decreto Genova”), convertito dalla L. 130/2018, che ha introdotto una disposizione “tampone” volta a disciplinare, nelle more di una revisione organica della normativa di settore, la gestione dei fanghi di depurazione.
Da citare, inoltre, lo slittamento di un anno – da luglio 2019 a luglio 2020 – dell’interruzione del regime “di maggior tutela” nel settore energetico ai sensi del DL n. 91 del 25 luglio 2018, convertito, con modificazioni, in seguito all'approvazione della Legge n. 108 del 21 settembre 2018. Infine, quanto al tema della compliance alla normativa antitrust, tematica verso cui si registra una generale e crescente attenzione, anche in virtù dell’evoluzione del contesto concorrenziale nei mercati in cui opera il Gruppo Acea, si segnala l’adozione da parte della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in data 25 settembre 2018, delle “Linee Guida sulla compliance Antitrust”.

LE AUTORITA' REGOLATORIE

Nel settore idrico, dal punto di vista regolatorio, il 2018 ha raccolto i frutti degli importanti provvedimenti introdotti alla fine del 2017, in riferimento alla delibera sull’articolazione tariffaria (665/2017/R/idr) e le due delibere di fine anno sulla Qualità Tecnica e sulle modalità di aggiornamento delle tariffe per il biennio 2018 – 2019 (917/2017/R/idr e 918/2017/R/idr).
Nell’anno ARERA ha messo in consultazione un’ipotesi di regime di tutela sia per gli operatori, con il contenimento della morosità nel servizio idrico integrato, sia per l’utente finale, introducendo misure nei casi di sospensione e disattivazione della fornitura.

Anche in tema di bonus idrico ARERA ha dato luogo ad un provvedimento, delibera 227/2018/R/idr, sulle modalità applicative per la disciplina dei flussi informativi, lo scambio dati e le procedure operative per l’erogazione del bonus sociale idrico, per consentirne l’erogazione, a partire dal 1° luglio 2018, agli utenti che ne facciano richiesta.

Nel settore elettrico, nel 2018 si sono svolti ulteriori approfondimenti regolatori riguardo alle seguenti tematiche:

  • resilienza delle reti elettriche, con la delibera 31/2018/R/eel, sono stati introdotti obblighi di predisposizione dei piani resilienza per tutte le imprese distributrici;
  • oneri generali di sistema, con la delibera 50/2018/R/eel viene definito il meccanismo di reintegrazione degli oneri generali di sistema versati, ma non riscossi dalle imprese distributrici. Su tale tematica con la delibera 626/2018/R/eel, ARERA ha previsto il differimento di un anno dell’eliminazione della progressività residua dalle aliquote a copertura degli oneri generali applicate alle utenze domestiche.

In tema di titoli di efficienza energetica con il decreto interministeriale 10 maggio 2018, il MISE ha introdotto delle misure correttive per stabilizzare l'andamento del prezzo dei Certificati Bianchi e, in seguito a tale Decreto, ARERA è intervenuta sulla Definizione del contributo tariffario a copertura dei costi sostenuti dai distributori di energia elettrica e gas naturale soggetti agli obblighi nell’ambito del meccanismo dei titoli di efficienza energetica. Sempre in tema di indirizzo e di orientamento da parte della normativa primaria è attesa la pubblicazione del nuovo Decreto FER (fonti energetiche rinnovabili) che potrebbe arrivare entro la fine del 2018.

Dalla legge di Bilancio 2018, inoltre, sono stati attribuiti all'Autorità funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, da esercitarsi "con i medesimi poteri e nel quadro dei principi, delle finalità e delle attribuzioni, anche di natura sanzionatoria, stabiliti dalla legge 14 novembre 1995, n. 481" e già esercitati negli altri settori di competenza.

Su questa indicazione, l’ARERA ha avviato dei procedimenti per l’adozione di provvedimenti in merito alla qualità del servizio e alla regolazione tariffaria, che, nel corso dell’anno, non hanno dato luogo ad ulteriori impatti regolatori.

LO SVILUPPO E L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Lo scenario tecnologico rappresenta un aspetto di particolare dinamismo ed impatto per Acea. L’intensa attività di ricerca e sviluppo da parte dei produttori di servizi tecnologici e l’applicazione pervasiva di tali tecnologie negli ambiti di operatività di Acea, ha portato nel 2018 ad una rifocalizzazione sostanziale sulle tematiche di Innovazione. È stata infatti costituita la funzione Innovation, Technology & Solutions, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, con un’Unità Organizzativa dedicata all’Innovazione che ha il compito di assicurare un modello di Innovazione per il Gruppo, tramite l’adozione di processi e approcci tipici dell’Open Innovation, con il coinvolgimento degli stakeholder di riferimento interni ed esterni, indirizzando le nuove attività su tre “pillar” del piano industriale: Infrastrutture, People, Client. Nel corso del 2018 sono state avviate iniziative d’innovazione su ognuno dei tre pillar con ricadute positive previste sull’infrastruttura, sui dipendenti e sui clienti.

In ottica Open Innovation, inoltre, sono state instaurate partneship con Open Fiber per l’evoluzione delle reti e lo sviluppo di servizi innovativi per la città di Roma e con Huawei per la definizione di progetti ad alto valore tecnologico per fornire servizi avanzati e innovativi in ambito Smart e Safe City.

LO SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO

Per fronteggiare i cambiamenti sempre più rapidi del nostro tempo e coglierli come opportunità di sviluppo, Acea punta sull’evoluzione della cultura aziendale.
Il nuovo modello di Leadership, i valori e i comportamenti, guidano e contribuiscono a definire un contesto organizzativo che ha l’obiettivo di promuovere un costante sviluppo del capitale umano, riconosciuto come asset fondamentale per rimanere competitivi in un contesto economico e sociale mutevole e in cambiamento.
Intraprendenza, lavoro di squadra e realizzazione rappresentano i tre pilastri attorno ai quali si muovono e vengono costruite le iniziative del Gruppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del piano strategico e di quello di sostenibilità 2018-2022.

Tra questi, l’obiettivo di valorizzare le persone per la crescita del Gruppo, è declinato e portato avanti attraverso tre filoni di attività:

  • valorizzazione professionale, formazione e sviluppo delle competenze, attraverso un processo che, partendo dalla selezione, tramite la formazione e un sistema di valutazione della performance, allinea i comportamenti aziendali al modello di Leadership e ai valori del Gruppo Acea in un costante sviluppo del capitale umano;
  • coinvolgimento delle persone nell’identità di Gruppo, attraverso iniziative specifiche, atte a promuovere l’employer branding, rendendo Acea sempre più attraente sul mercato dei talenti;
  • inclusione e benessere organizzativo, con l’avvio di iniziative volte a rendere il lavoro sempre più “smart” e ad accrescere motivazione, potenzialità e soddisfazione del personale, nonché il benessere dei propri dipendenti, riconoscendo il valore strategico della Diversità, della Salute e Sicurezza dei lavoratori.

LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLA CATENA DI FORNITURA

Acea, consapevole del contributo positivo che una gestione sostenibile della catena di fornitura può offrire alla tutela dell’equilibrio ambientale, si impegna nel definire modalità d’acquisto che includano caratteristiche intrinseche dei prodotti e aspetti di processo che limitino l’impatto ambientale e favoriscano l’attivazione di iniziative mirate alla minimizzazione degli sprechi, al riutilizzo delle risorse e alla tutela degli aspetti sociali coinvolti negli appalti di beni, servizi e lavori definiti e utilizzati per far fronte alle proprie necessità.
Nell’affrontare tale percorso Acea si avvale da diversi anni dell’utilizzo dei Criteri Ambientali Minimi vigenti, contemplando nelle proprie gare d’appalto anche gli aspetti premianti, non obbligatori ma spesso determinanti a garantire il massimo raggiungimento degli obiettivi prefissati. Inoltre, si impegna nella formazione delle proprie risorse affinché le scelte di acquisto siano rivolte a beni o servizi dalle caratteristiche sostenibili, stimolando in questo modo lo sviluppo di una sensibilità specifica verso tali aspetti, con l’obiettivo di averli sempre presenti nei processi di scelta delle forniture. 

LA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

Nel 2018 ricorre il decennale del “Testo Unico in materia di Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro”, pubblicato il 9 aprile del 2008, e, sebbene in questi dieci anni siano state poste in essere numerose attività per la prevenzione del fenomeno infortunistico, gli attuali dati INAIL in Italia mostrano purtroppo l’aumento delle denunce di infortunio.

Acea realizza costanti campagne di sensibilizzazione sul tema, con l’obiettivo di incidere profondamente sulla diffusione capillare della cultura della sicurezza, coinvolgendo la totalità dei propri dipendenti. Ha inoltre adottato un avanzato modello di valutazione dei rischi e delle misure di controllo e mitigazione messe in atto. Altrettante iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento circa i temi su esposti riguardano gli appaltatori e sub appaltatori di Acea, partner fondamentali per la realizzazione dei business lungo la catena del valore.

A tal fine contribuisce anche l’intensa attività ispettiva effettuata nei cantieri, strumento efficace per la verifica dell’applicazione di norme e procedure in materia di sicurezza sugli appalti di manutenzione di reti ed impianti.

IL MODELLO DI BUSINESS

Grafico n. 3 – IL MODELLO DI BUSINESS ACEA

Il modello di business adottato (grafico n. 3) si fonda su un assetto organizzativo che pone in capo alla Holding il ruolo di governo, indirizzo e controllo del portafoglio di attività gestite. La Capogruppo, inoltre, offre supporto gestionale alle società operative, tramite servizi di natura direzionale, legale, logistica, tecnica, finanziaria e amministrativa. La macrostruttura organizzativa di Acea SpA è articolata in Funzioni corporate e in Aree industriali cui riportano le Società operative (si veda il grafico n. 4).

Grafico n. 4 - Organigramma DI ACEA SPA AL 31.12.2018

Grafico 4 organigramma di ACEA spa al 31.12.2108

Il Gruppo Acea è attivo principalmente in 4 filiere di attività: il servizio idrico integrato; la produzione e distribuzione di energia elettrica, inclusa la pubblica illuminazione; la vendita di energia e gas; la valorizzazione dei rifiuti. In tali segmenti Acea opera mediante società industriali, presenti nell’Italia centrale (in particolare sulla dorsale tirrenica), di cui detiene partecipazioni azionarie e nelle quali svolge il ruolo di soggetto industriale di riferimento.

FILIERA IDRICA: SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

La filiera idrica comincia dalla fase di captazione della risorsa: dalle sorgenti e falde presenti sul territorio viene prelevata l’acqua richiesta dalla rete che serve le comunità. La qualità della risorsa idrica viene controllata e garantita da Acea, durante tutto il suo percorso, nel rispetto degli standard normativi previsti per gli utilizzi finali. Successivamente, si attiva la fase della raccolta dei reflui e della depurazione, per recuperare e restituire all’ambiente la risorsa nelle migliori condizioni possibili e riavviarla al suo ciclo naturale.

FILIERA ENERGIA: INFRASTRUTTURE DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE

FILIERA ENERGIA: TRADING E VENDITA

Vendita di energia e gas: l’acquisto delle commodity (energia e gas) avviene mediante contrattazioni su piattaforme di mercato (Borsa elettrica), ove i rivenditori, come Acea Energia, sulla base delle rispettive politiche commerciali, si approvvigionano per rifornire i clienti. In Italia, il mercato della domanda è distinto in due grandi comparti, quello della maggior tutela, che cesserà nel 2020, e quello libero, dove ogni cliente può scegliere il fornitore preferito ed i relativi servizi. Le Società di vendita sviluppano le relazioni con i clienti, in base alla loro tipologia, mediante canali di contatto sempre più innovativi e digitali, mantenendo comunque attivi strumenti tradizionali, quali il telefono e gli sportelli al pubblico. Per la promozione dei propri prodotti le Società di vendita si avvalgono di agenzie di vendita appositamente selezionate, formate e monitorate nelle pratiche commerciali messe in atto.

FILIERA AMBIENTE: ECONOMIA CIRCOLARE

Valorizzazione dei rifiuti ed economia circolare: la filiera ambiente ha come scopo la valorizzazione dei rifiuti, mediante la riduzione dei volumi, la conversione in biogas e la trasformazione in compost per l’agricoltura ed il florovivaismo. Acea, in particolare, in ottica di economia circolare, sfrutta l’integrazione nelle attività idriche per recuperare i fanghi da depurazione ed avviarli a trattamento ai fini di compostaggio.

Le attività di business sono declinate nel Piano strategico (si veda paragrafo Lettura integrata della strategia), che definisce gli indirizzi di sviluppo aziendale in base alle valutazioni delle opportunità offerte dal mercato, della cornice istituzionale e del contesto di riferimento, del sistema di governance e di un’attenta identificazione e ponderazione dei rischi che possono interferire nel perseguimento degli obiettivi. Nello svolgimento delle attività e nell’erogazione dei servizi, il Gruppo Acea presta la massima attenzione alle interazioni con l’ambiente naturale e alle relazioni con gli stakeholder, perseguendo una gestione aziendale coerente con i principi di sviluppo sostenibile.